Descrizione
COMMEMORAZIONE 4 NOVEMBRE 2025
Cambiago, 2 novembre 2025
Saluto coloro che partecipano a questa giornata di commemorazione. La vostra presenza testimonia il rispetto e la gratitudine, che hanno, da sempre, attraversato la comunità di Cambiago. Saluto le associazioni presenti, i consiglieri, la Polizia locale e ringrazio il Corpo musicale cambiaghese.
Il 4 novembre l’Italia celebra la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, ricorrenza che ricorda l’entrata in vigore dell’Armistizio 4 novembre 1918, con cui ebbe termine la Prima guerra mondiale. La legge del 1° marzo 2024, ne ha riaffermato il valore di memoria e identità nazionale. Oggi, siamo qui innanzitutto per ricordare i nostri nonni, i nostri padri caduti e dispersi nella Prima e nella Seconda guerra mondiale e ricordare coloro che hanno perso la vita in tutte le guerre per difendere, la libertà, la giustizia e la pace.
La memoria collettiva, patrimonio di un comunità, ha i suoi luoghi simbolici, di cui è nostro dovere prenderci cura. Abbiamo riqualificato il monumento ai Caduti del nostro Cimitero, e i volontari di Vivere nel Verde hanno ripulito i monumenti del parco delle Rimembranze. A loro, va la nostra gratitudine.
Nella giornata dedicata, ringraziamo le Forze Armate per il loro prezioso contributo in Italia e all'estero, nella difesa del Paese e nelle missioni internazionali di pace.
E il nostro omaggio va ai Carabinieri caduti in servizio lo scorso 14 ottobre a Castel d'Azzano nel Veneto. Un episodio assurdo, che ha colpito l’opinione pubblica e interrogato la comunità intera sull’emergenza sociale delle fragilità a noi vicine.
Dal febbraio del 2022, con l’invasione russa in Ucraina, assistiamo a una guerra con migliaia di morti, che sta distruggendo un Paese libero e indipendente. Un attacco ai valori della democrazia, della libertà, dell’indipendenza di un Paese e di un popolo. Non è tollerabile. Non può esserci la pace a qualsiasi costo; questo conflitto si è portato via troppe vite per accettare una pace che non renda giustizia a un popolazione. Come è scritto nella nostra Costituzione art. 11, l’Italia ripudia la guerra, ma non possiamo dimenticare coloro che lottano in difesa della propria libertà e della propria terra. Mai come ora è necessario il nostro impegno, come Paese fondatore dell’Unione europea. Serve un messaggio chiaro per la costruzione di un futuro senza conflitti, che renda giustizia nella concretezza delle parole e delle azioni, assumendoci il compito e la responsabilità verso le nuove generazioni.
Con l’atto terroristico di grande efferatezza e disumanità di Hamas del 7 ottobre 2023 nei confronti di Israele, 1200 morti 251 prigionieri, è iniziata un’escalation di violenza inaudita. Il diritto alla difesa di Israele si è trasformato in una reazione, sproporzionata e abnorme. Si parla di 70.000 morti, un numero drammatico, enorme il numero di bambini, la distruzione dell’intera Striscia di Gaza e migliaia di profughi. Gaza è la città più importante e antica . Lì c’è l’unico porto, molte delle sedi delle organizzazioni internazionali, università, ospedali, centri culturali e teatri.
Oggi assistiamo a una Tregua, seppur fragile, di un conflitto che ha mostrato tutta la violenza e la distruzione, che non avremmo mai immaginato. Per il Popolo palestinese, una popolazione che ha perso tutto, questa tregua significa perlomeno riprendere a vivere.
La Corte penale internazionale ha riconosciuto nelle operazioni militari volute da Israele, azioni riconducibili a crimini di guerra. Sono numerosi gli intellettuali ebrei che hanno pubblicamente condannato le azioni dell’intervento militare. Da parte nostra, resta l’imperativo di non confondere le decisioni del governo del Primo ministro Benjamin Netanyahu con la volontà del popolo di Israele. Ciò che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti noi, non può farci dimenticare che cosa ha significato il Novecento per il popolo ebraico. L’antisemitismo che ha attraversato la Storia d’Europa, e le sue tragiche conseguenze: le persecuzioni, la Shoah, lo sterminio di 6 milioni di ebrei. I recenti e gravi episodi di antisemitismo, trovano terreno nella superficialità dei giudizi che, in un clima di indifferenza, dimentica la lezione della Storia. Episodi che si ripresentano in momenti e sedi diversi. Non possiamo permetterci di ignorarli, sono un pericoloso allarme.
Solo il reciproco riconoscimento dei due Popoli al diritto all’esistenza, potrà dare il coraggio di sperare in un nuovo percorso. Un percorso che porti alla costituzione di “due Popoli, due Stati”, poiché, come ci ricorda anche papa Leone “ un’altra storia è possibile”
Maria Grazia Mangiagalli
Sindaca
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Ultimo aggiornamento: 5 novembre 2025, 15:40